Tech-addicted: dipendenza da BlackBerry e cellulare
Di Matilde BerettaLa tecnologia aiuta e su questo non ci sono dubbi. Accorcia le distanze e i tempi.
Eppure mi capita spesso di sentire giovani uomini e donne (ovvero coloro che all’età di 20 anni hanno avuto il loro primo cellulare e da allora non ne hanno più fatto a meno) dire che, quasi quasi, si stava meglio prima. Certamente per coloro che tradiscono compagni e compagne il cellulare è diventato un po’ scomodo e d’intralcio al fine di nascondere bugie, cene lavorative immaginarie e via dicendo. Ma anche per gli onesti, in fondo, il cellulare – per quanto utile – si rivela troppo spesso qualcosa da cui si dipende. Arriva un messaggio e subito si corre a vedere chi è. Arriva una chiamata e scatta l’ansia di dover rispondere per forza. Insomma, essere sempre reperibili e raggiungibili non ha solo vantaggi. Un giorno avremo delle vere e proprie tech-patologie. Si parla già delle modifiche che avverranno al pollice della mano. O forse avremo due pollici, chissà? Tornando ai tempi nostri invece, una ricerca dell’università di Northampton in Inghilterra ha dimostrato l’esistenza di una vera e propria dipendenza da cellulari, palmari e dispositivi digitali. Su un campione di 360 persone, infatti, è stato dimostrato che un terzo di queste non può fare a meno del telefonino o del BlackBerry. Qui il link alla notizia.
Ecco allora che nasce il neologismo tech-addicted. E voi, che ne pensate, siete dei super dipendenti?
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