Tutto quello che occorre sapere sulla carta di credito per non avere più alcun dubbio
Di Daniele GrattieriSono sempre più forti le tendenze ad una sostituzione del contante con mezzi di pagamento elettronici ossia con la carta di credito.
Un orientamento che poggia intanto su necessità pratiche, ma anche su quelle di combattere le attività di riciclaggio connesse all’uso del contante. A farsi capofila della necessità in questione sono state da un punto di vista teorico il governo cinese e il Fondo Monetario Internazionale, ma il Paese che ha deciso di mettere in pratica i suggerimenti è stata la Norvegia, ove è stata limitata in maniera molto forte la possibilità di utilizzare contanti.
La seconda banca del Paese, Nordea, ha dal canto suo addirittura vietato il suo utilizzo, aderendo peraltro ad un indirizzo sempre più forte.
Proprio per questo motivo prendono sempre più piede i sistemi alternativi di pagamento, come quelli elettronici, partendo naturalmente dalla carta di credito, la forma di moneta immateriale che è appunto in grado di apportare una serie di vantaggi tali da spingere i consumatori a preferirla largamente al contante. Come è fatta una carta di credito? Intanto va rilevato come le misure siano standard, come anche il materiale plastico con cui viene prodotta. Ogni esemplare vede la presenza di due facciate, recanti ognuna alcuni elementi distintivi.
Nella parte anteriore sono riportati il logo del circuito di emissione, il numero di serie, la data di scadenza e il nome del titolare. Il dorso della carta reca invece la firma del titolare e i numeri di sicurezza. Proprio questi ultimi sono soliti suscitare grande curiosità nel possessore, in quanto ognuno di loro indica qualcosa di ben preciso. In particolare la sequenza di 16 cifre sta ad indicare una serie ben precisa di dati, ovvero:
1) la prima cifra il circuito di riferimento (ad esempio il 3 sta per American Express o Diners Card, mentre il 4 indica Visa);
2) le cinque cifre successive rimandano all’istituto finanziario emittente;
3) le nove cifre successive, generate da un algoritmo, vanno a identificare in maniera univoca il titolare della carta;
4) l’ultima è una cifra di controllo e, diversamente dalle altre, non viene indicata nelle ricevute di pagamento, in modo da proteggere il titolare e la carta da possibili tentativi di clonazione.
Altro elemento che suscita molta curiosità, è la banda magnetica collocata sul retro, in cui sono indicate il PAN, ovvero le 16 cifre già ricordate, la data di scadenza, il codice di servizio che serve ad indicarne la funzione (debito o credito) e una serie di cifre che indicano il PIN personale, ma crittografato mediante un algoritmo.
Va poi ricordato il chip, il passo evolutivo della banda magnetica teso a bypassare alcuni limiti di memorizzazione della stessa, grazie al quale le carte di credito hanno raggiunto una elevatissima soglia di sicurezza, limitando drasticamente la possibilità di frodi.
Chi intenda avere una guida alle carte di credito online in grado di rivelarsi esaustiva, può comunque navigare su cartedicreditosulweb.it, un sito che si rivela utilissimo per sviscerare a fondo un universo così diffuso, ma spesso non conosciuto a fondo.
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