Il futuro della televisione è a pagamento
Di Daniele GrattieriLa Pay TV sarà la televisione del futuro? Pare proprio di sì, almeno secondo una recente indagine firmata Digital TV Research. La Pay TV, infatti, potrà contare nei prossimi cinque anni su due importanti fattori di crescita: innanzitutto l’espansione della tecnologia digitale terrestre, che le consentirà di allargare il proprio campo al di là dei tradizionali sistemi satellitari e via cavo; in secondo luogo il desiderio dei telespettatori di trasformarsi da fruitori passivi a soggetti attivi della programmazione.
Se il paradigma a cui eravamo abituati fino a pochi anni fa era quello di una TV gratuita, alimentata dagli spot pubblicitari e in nessun modo personalizzabile per l’utente, il modello per il futuro sembra essere l’opposto: sarà una TV finanziata dalle tasche dei telespettatori, che in cambio potranno scegliere che cosa vedere, quando farlo e con quali modalità. I settori cardine su cui verterà il boom dei canali a pagamento saranno il cinema, l’intrattenimento e lo sport e, stando alle stime di Digital TV Research, nel 2018 gli abbonati a livello mondiale supereranno il miliardo di persone, 200 milioni in più di quelli presenti oggi.
Fra cinque anni, inoltre, il grosso dei telespettatori Pay TV (più del 60%) sarà localizzato in Asia, in particolare in Cina (circa 300 milioni) e in India (circa 150 milioni). Tra i paesi occidentali, invece, a farla da padrone saranno gli Stati Uniti, con un centinaio di milioni di abbonamenti previsti. Il grado di penetrazione della Pay TV passerà così dall’attuale 55% dell’offerta a più del 63%. Vedere (a pagamento) per credere.
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