Giornale elettronico: perché non mi convince
Di francescoQualche millennio addietro, fece la sua comparsa il videoregistratore. Una rivoluzione tecnologica, che ebbe successo specie grazie ai film porno: il sesso fai-da-te poteva essere vissuto comodamente a casa. Tant’è che l’industria a luci rosse ebbe un exploit in termini di vendite. I primi videoregistratori costavano un occhio della testa, ma il prezzo era giusto, dal punto divista tecnologico e commerciale.
Vengo all’oggi. Potrebbe arrivare il giornale elettronico. Schermo flessibile in plastica, grande quanto un foglio cartaceo di 8.5 per 11 pollici, supporta Word, Excel e Powerpoint e Pdf e visualizza quotidiani, periodici e libri, potendo anche essere aggiornato via wireless in tempo reale.
Bello. Ma potrebbe costare almeno 300 euro. Troppo: io ho già il mio computer. Non è certo una rivoluzione come quella del videoregistratore.
Per saperne di più, vedi il video plasticlogic.
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Ci sono molte situazioni nelle quali serve solo una visualizzazione e una scarsissima elaborazione (ad esempio a scuola) In questi casi un oggetto singolo e adattabile, con una qualità di visualizzazione passabile (anche non ottima) può essere molto comodo e aggiungere al libro tradizionale una certa interattività (ad esempio appendici fornite all’istante dall’insegnante).
Il costo non è molto superiore a quello del cellulare che un ragazzo ha in tasca.
Se poi gli daranno anche qualche migliaio di colori…
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Se non sarà una rivoluzione paragonabile a quella del videoregistratore, sarà perchè oggi, a differenza di allora, ci sono molti strumenti usabili allo stesso modo per lo stesso scopo mentre, non tutto si concentra su quello.